Dopo la sentenza del 9 giugno 2014 n. 2936, con cui il Consiglio di Stato ha respinto l’appello dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG), annullando la delibera n. 281/2012 dell’Autorità stessa, recante la revisione degli oneri di sbilanciamento, avverso la quale aveva presentato ricorso l’assoRinnovabili, l’AEEG ha predisposto altre ipotesi per risolvere la questione, atteso che nella sentenza viene riconosciuta la non socializzazione dei corrispettivi di sbilanciamento. Sono tali gli oneri dovuti a una maggiore attività di Terna per il bilanciamento del sistema e dovuti alla accresciuta immissione in rete di fonti rinnovabili non programmabili nel parco di generazione.
Come si legge nella medesima sentenza, “La regolazione economica e tecnica dell’Autorità deve, pertanto, esercitarsi in modo da pervenire ad una soluzione che, da un lato, tuteli il mercato nella sua interezza mediante l’imposizione anche alle unità di produzione in esame dei costi di sbilanciamento, dall’altro, introduca meccanismi calibrati sulla specificità della fonte in grado di tenere conto della modalità di produzione dell’energia elettrica e delle conseguenti difficoltà di effettuare una previsione di immissione in rete che raggiunga il medesimo grado di affidabilità che devono garantire le unità di produzione di energia programmabile. In definitiva, rientra nella valutazione tecnica dell’Autorità il potere di individuare, nel rispetto del principio di parità di trattamento tra gli operatori economici del settore, la modalità di ripartizione dei costi di sbilanciamento che tengono conto della peculiarità della fonte”.
A tal fine, l’AEEG ha predisposto un Documento di Consultazione che contiene i propri orientamenti in merito alla revisione del servizio di dispacciamento dell’energia elettrica per le unità di produzione di energia elettrica alimentate da fonti rinnovabili non programmabili, sulla quale i soggetti interessati possono far pervenire alla Direzione Mercati dell’Autorità, per iscritto, le loro osservazioni e le loro proposte entro il 21 luglio 2014.
I soggetti che intendono salvaguardare la riservatezza o la segretezza, in tutto o in parte, della documentazione inviata sono tenuti a indicare quali parti della propria documentazione sono da considerare riservate.
È preferibile che i soggetti interessati inviino le proprie osservazioni e commenti attraverso il servizio interattivo messo a disposizione sul sito internet dell’Autorità.
In alternativa, osservazioni e proposte dovranno pervenire al seguente indirizzo tramite uno solo di questi mezzi: e-mail (preferibile) con allegato il file contenente le osservazioni, fax o posta.
In pratica, sono 3 le opzioni proposte.
La prima propone franchigie differenziate a seconda della diversa prevedibilità di produzione delle diverse fonti rinnovabili: 42% per l’eolico, 25% per il fotovoltaico, 1% per idroelettrico ad acqua fluente e altre fonti non programmabili.
La valorizzazione dell’energia elettrica oggetto di sbilanciamento avviene all’interno della franchigia sulla base del prezzo dell’energia elettrica nel mercato del giorno prima.
La valorizzazione di quella al di fuori della franchigia sarebbe uguale per tutte le fonti e determinata con le medesime modalità con cui vengono valorizzati gli sbilanciamenti delle unità di produzione abilitate.
Tale soluzione, fa osservare l’Autorità, potrebbe risultare non del tutto aderente alla sentenza del Consiglio di Stato, stante la presenza delle franchigie, che lascerebbe parte degli “effetti degli sbilanciamenti in capo alla collettività“.
La seconda mantiene le medesime franchigie per le diverse fonti rinnovabili, ma prevede la valorizzazione dell’energia elettrica oggetto di sbilanciamento al di fuori della franchigia con le medesime modalità con cui attualmente vengono valorizzati gli sbilanciamenti delle unità di produzione non abilitate.
Un corrispettivo unitario verrebbe applicato all’energia elettrica immessa, al fine di allocare ai rispettivi utenti del dispacciamento la parte degli effetti degli sbilanciamenti all’interno della franchigia.
Con questa opzione, fa notare l’AEEG, si eviterebbe di allocare gli oneri ai clienti finali, rispondendo così alle indicazioni del Consiglio di Stato.
La terza consiste nell’introduzione di un meccanismo di valorizzazione degli sbilanciamenti che preveda la possibilità, per le unità di produzione rilevanti alimentate da fonti rinnovabili non programmabili e per tutte le unità di produzione non rilevanti, di partecipare alla copertura degli effetti degli sbilanciamenti, non più sulla base della quantità effettiva di energia elettrica oraria sbilanciata, ma su una stima del relativo costo in capo al gestore di rete.
Tale corrispettivo sarebbe correlato, quindi, “alla percezione del rischio sbilanciamento che Terna associa a tali unità di produzione anziché allo sbilanciamento effettivo della singola unità”.
L’innovativo meccanismo, fa osservare l’AEEG, richiederebbe uno studio approfondito da parte del gestore e non potrebbe essere applicato prima del 1° gennaio 2015. In tal caso, l’Autorità propone di partire dal 1° settembre 2014 con la prima opzione delle franchigie.
FONTE: Regioni & Ambiente (www.regionieambiente.it)