La nuova legge non riguarda solo i dipendenti federali ma anche aziende private e professionisti, cosiddetti contractors.
Congresso e Casa Bianca, divisi da mesi su tutto, o quasi, hanno ritrovato in questi giorni l’intesa. Miracolo! Perché l’accordo verte su di un nodo di rilevanza nazionale piuttosto chiassoso, dibattuto e, ad oggi, ancora in cerca di risposte ferme. In pratica, cittadini che hanno evaso il fisco, cioè hanno dribblato imposte e tasse, possono essere assunti come agenti federali o, più in generale, come dipendenti pubblici? La risposta data dal Comitato governativo che si occupa del tema delle riforme e dal corrispondente Ufficio della camera dei Rappresentanti è stata univoca “NO”.
Non solo questione di numeri – Ad oggi, tra le fila delle diverse Amministrazioni federali vi sono quasi 114 mila evasori fiscali, alcuni soggetti a piccoli inciampi tributari, altri a veri e propri scivoloni. Nel complesso, la somma che devono allo Stato è pari a 1,2miliardi di dollari. Per alcuni osservatori si tratterebbe di una somma quasi microscopica, basti pensare che il giro dell’evasione stimata, cioè riconosciuta e contabilizzata, negli Usa è pari a 500mld di dollari l’anno, quindi, il quantum evaso da chi è a contratto presso un’Amministrazione federale è pari allo 0,2% del totale. Ma è proprio qui che nasce il problema.
Etica, dovere, responsabilità, affidabilità – In realtà, al di là dei semplici numeri, la questione che pone il Congresso, e la stessa Casa Bianca, riguarda il valore dell’etica pubblica. Le Amministrazioni devono rispondere ad esigenze cristalline per alimentare procedure, meccanismi e un comune sentire che guardi senza remore ad una piena affidabilità. Da qui la necessità d’un intervento normativo ad hoc che, dal prossimo anno porrà un freno all’accoppiata ruolo pubblico o di servizio pubblico ed evasione fiscale.
La norma – Dopo mesi di consultazioni riservate e di incontri ad hoc cosa sancisce la norma? Innanzitutto, il nome è già esplicativo d’una certa sovrabbondanza di computazione normativa “The Federal Employee Tax Accountability Act of 2015”. Scorrendo le sezioni e le pagine che lo compongono, la prima novità in cui ci s’imbatte riguarda il divieto, la messa al bando, da eventuali incarichi nel settore pubblico di chi, avendo evaso ed essendo stato riconosciuto tale, cioè evasore, dalle corti tributarie federali, si ostini a non pagare il dovuto. Però, specifica la norma successiva, si deve trattare di casi di rilievo e di rilevanza, quindi non pochi dollari. Ma la novità di maggior impatto è quella che aggiunge all’impossibilità di ricoprire ruoli pubblici, quindi al divieto di assunzione, anche il licenziamento per i dipendenti pubblici che evadono il fisco. Naturalmente, prosegue la norma, anche in questo caso il dipendente è licenziabile ma solo se non paga il dovuto e a condizione che si tratti di una frode fiscale significativa. A chi spetterà individuare la rilevanza della frode o dell’evasione? Al giudice, come spesso accade in Paesi dove è la Common Law a dettar legge, e a scriverla sono i giudici.
La postilla salvagente – Tra le particolarità della norma, nella stesura finale, è comparso un breve capitolo aggiuntivo che pone un freno alla licenziabilità. Se infatti il dipendente non è in grado di sostenere l’impatto d’un eventuale licenziamento, o perché attraversa un momento particolare o per vicissitudini personali, la clausola dell’espulsione del dipendente non trova applicazione. Anche in questo caso, naturalmente, la decisione è del giudice.
La novità vera – Ma al di là del contenuto, per quanto lungo o complesso, la reale novità che più delle altre ha mobilitato l’accordo e il consenso tra le parti, politiche e della pubblica opinione, è che viene fatto divieto di erogazione di premi, contributi o riconoscimenti in denaro nei riguardi di soggetti dichiarati “evasori” del fisco. Questo è il cavillo di maggior impatto visto che negli Usa è consuetudine assai diffusa quella di siglare contratti o di assumere singoli contractors con un indice alto di oneri in denaro e di contributi, visto il loro profilo elevato di professionalità. Ora, imprese e professionisti che beneficiano di tali contratti ne saranno automaticamente esclusi nei casi in cui risultano aver evaso il fisco e non aver ancora saldato il dovuto.